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Questo autunno è così caldo e gentile, i giorni arrivano con un leggero tocco di vento e adoro andare al parco con i miei libri di poesie.
C’è una poesia speciale che mi piace sempre ricordare quando arriverà la stagione autunnale. Eccola, godetevela e fatemi sapere come queste parole influenzano la vostra anima e il vostro cuore. Grazie!
Foglie morte
Veder cadere le foglie mi lacera dentro
soprattutto le foglie dei viali
soprattutto se sono ippocastani
soprattutto se passano dei bimbi
soprattutto se il cielo è sereno
soprattutto se ho avuto, quel giorno, una buona notizia
soprattutto se il cuore, quel giorno, non mi fa male
soprattutto se credo, quel giorno, che quella che amo mi ami
soprattutto se quel giorno mi sento d’accordo con gli uomini e con me stesso
veder cadere le foglie mi lacera dentro
soprattutto le foglie dei viali dei viali d’ippocastani.
di Nazim Hikmet
cara Valentina, creatura di boschi non cedui, la poesia è addirittura vera, tessuto di prosa omerica che noi chiamiamo versi, per umiliarla a santino di bellezza, e tuttavia è racconto puro
quando una città offre le foglie secche sa mostrare il fianco morbido, i gusci di noce sulla tovaglia non ancora sbattuta, la vita che rotola senza sbucciarsi e domandare Citrosil.
grazie per questo primo assaggio di pensieri al marron glacé, catenella morbida e infinita, che ogni milanese intreccia senza sapere di essere a sua volta telaio e filo.
Autore
Grazie a te Federico, per questo commento che svela l’universale e il particolare che riecheggiano nei versi del Poeta, con altrettanta poesia.