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Poesia a colazione. Mi piace iniziare la mia giornata, alla fine del mio rituale mattutino, con una breve lettura poetica. Mi bastano pochi versi per evocare un’atmosfera in cui resto immersa per molte ore. Spesso è proprio ciò che mi serve per elaborare alcune emozioni o per dare una direzione ai miei pensieri, evitando che ristagnino o che si avviluppino su loro stessi.
Ecco una serie di ragioni per cui vale assolutamente la pena darsi alla poesia, anche se siamo creature del nuovo millennio, abituate a consuetudini molto più pop.
1. Le poesie possono essere brevi ed efficaci come un Tweet
Il tweet ha una lunghezza di caratteri stabilita e un’efficacia comunicativa che è frutto proprio della sintesi imposta. Il numero ristretto di caratteri costringe a condensare in poche parole un pensiero complesso, trasformando il limite della brevità in un’arma efficace.
Niente di nuovo sotto il sole, la poesia lo fa da più di 4000 anni. Prendiamo l’esempio di uno dei componimenti più brevi di sempre, la poesia Mattina del poeta italiano Giuseppe Ungaretti.
Che ispirazione! In un istante, nuove potenzialità di gioia e di speranza emergono e ci inondano di luce mentre contempliamo la vita come un dono e come già perfetta in sé.
Un titolo, due versi, 5 parole (titolo incluso), 27 caratteri. Un tweet perfetto, un meme sicuro. #milluminodimmenso.
Gli haiku giapponesi, composti di tre versi in tutto – di cinque, sette e cinque sillabe rispettivamente – sono un altro esempio di poesia breve che può, in pochi istanti, rischiarare la nostra giornata. “Piccole gocce di essenza poetica”, così li ha definiti Sir George Sansom, profondo conoscitore della cultura giapponese.
蘭の香や蝶の翅に薫物す
ran no ka ya
chō no tsubasa ni
takimono su
― Matsuo Basho
Il profumo dell’orchidea
penetra come incenso
le ali di una farfalla.
E anche quando un poema è tutt’altro che breve, nulla vieta di coglierne un estratto, pochi versi elevati, ma di estremo significato per noi.
Lascia che l’anima
rimanga fiera e composta
di fronte ad un milione di universi.
Sono convinta che la poesia breve abbia la struttura ideale per attraversare le distese del web, surfando sulla rete e illuminandoci di prospettiva e visione.
2. I versi poetici possono agire come un Mantra e guidarci nel mettere a fuoco le emozioni e i pensieri
I Mantra, espressioni sacre e potenti formule spirituali, sono utilizzati per meditare, pregare e veicolare il pensiero. Per chi non pratica la meditazione, ma desidera comunque ottenere maggiore chiarezza e conoscenza di sé, i versi poetici possono essere una risorsa preziosa per guidare la mente e lo spirito verso la trasformazione della coscienza, come fossero un Mantra laico.
I poemi possono ispirarci nell’elaborazione di pensieri ed emozioni, aiutandoci a lavorare su entrambi, per eliminare quelli che sono tossici e disfunzionali, e per nutrire quelli che invece ci portano alla realizzazione della migliore versione di noi stessi.
Scegliendo poesie suggestive, possiamo avventurarci nelle nostre giornate guidati da un’immagine significativa, per non perdere di vista equilibrio, desideri, obiettivi e serenità.
3. Le poesie possono cambiare il nostro modo di guardare e ascoltare il mondo intorno a noi
I grandi poeti ci hanno offerto una vasta e potente visione della natura, della vita e dell’uomo. E così, quando leggiamo le loro opere in versi, ci apriamo alla riflessione e soprattutto alla meraviglia.
La poesia ci permette di riconnetterci profondamente con un mondo che spesso, nel nostro quotidiano, diamo troppo per scontato. Mentre leggiamo i nostri versi preferiti accade un piccolo miracolo: una nuova luce cade su ciò che ci circonda, sulle nostre esperienze e relazioni, amplificando il senso di tutto ciò che viviamo.
Vedere un mondo in un granello di sabbia
e un paradiso in un fiore selvatico,
tenere l’infinito nel palmo della mano
e l’eternità in un’ora.
4. La poesia è emozionante.
La poesia non è noiosa, anzi! Per comporla, si utilizza un linguaggio che non è logico-razionale, ma metaforico e simbolico, lo stesso linguaggio della fantasia. Non solo: leggendola, attiviamo diverse aree del cervello responsabili delle emozioni.
La scrittura in versi, infatti, risveglia l’emisfero destro, quello creativo, preposto, tra le molte cose, all’elaborazione simbolica per immagini e alla memoria autobiografica. Quando leggiamo un componimento, ci emozioniamo in modo profondo perché confrontiamo le parole che ascoltiamo con la nostra esperienza personale.
Il coinvolgimento si manifesta anche a livello fisico, facendoci provare quel piacevole brivido lungo la schiena che sentiamo quando ascoltiamo una musica che ci coinvolge. Ed è tutto scientificamente provato: la scoperta è frutto del lavoro di un gruppo di ricercatori dell’Università di Exeter nel Regno Unito, (Journal of Consciousness Studies).
5. La poesia ha ritmo, è musica fatta di parole (da gustare in lingua originale)
La poesia è l’arte della parola nella sua totalità: significato e suono.
Le regole metriche definiscono forma e ritmo di un componimento, ma è proprio l’elemento sonoro della lingua ciò che gli conferisce musicalità. La poesia, infatti, è musica fatta di parole anche quando è in versi liberi: inusuali accostamenti fanno risaltare l’aspetto melodico del linguaggio.
L’arte di tessere significato e suono insieme è l’essenza del mestiere poetico. Difficilissimo tradurre un poema in lingue diverse dall’originale: se è vero che spesso il senso viene preservato, il suono e il ritmo originali vanno invece irrimediabilmente perduti. Per cogliere appieno il loro aspetto ritmico e musicale, i versi andrebbero gustati in lingua originale, ad alta voce, con traduzione accanto.
Non passato non domani
Oggi sogno di notte
Al gran sole ogni cosa si libera
Oggi io sono per sempre
Paul Eluard, Poesia Ininterrotta
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